Category Professione detective

Vetture blindate specializzate

Le vetture blindate specializzate, utilizzate per scorta e protezione, si dividono in sette categorie in base al grado di resistenza.

– Primo livello: è un’autovettura normale con vetri anti sfondamento che permettono, in caso di aggressione con spranghe metalliche o materiali inerti come pietre, di non infrangere il vetro ad un primo impatto, permettendo così al guidatore di allontanarsi.

– Secondo livello: offre una protezione maggiore in caso di aggressione con oggetti e corpi contundenti resistendo anche a colpi di arma da fuoco prodotte, ad esempio, da pistole tipo calibro 38 special, 9 mm e 357 magnum, che non utilizzano proiettili perforanti e blindati. E’ spesso utilizzata dagli operatori perché maneggevole e di limitato peso.

– Terzo livello: ha le caratteristiche del secondo livello solo con una corazzatura maggiore che la rende invulnerabile a colpi di arma da fuoco come fucili del tipo calibro 12 che utilizzano munizioni a palla singola o pallettoni. Si tratta di una vettura ottima per un servizio di scorta.

– Quarto livello: ha un ottimo livello di blindatura e resistenza a colpi d’arma da fuoco del tipo pistola fucile e mitragliatore che utilizzano proiettili perforanti o blindati. La corazzatura dell’abitacolo è totale e vetri, sportelli, scocca e il tetto sono completamente rivestiti con lastre di acciaio che rendono l’interno completamente invulnerabile e indeformabile in caso di attacco con esplosivi.

– Quinto e sesto livello: sono vetture con caratteristiche di sicurezza superiori al livello attribuito che resistono ad assalti di terroristi che utilizzino un qualsiasi tipo di arma convenzionale lunga o corta, con munizioni a ogive perforanti con anima interna al tungsteno o con ordigni esplosivi come tritolo o C4.

– settimo livello: si tratta di un vero e proprio mezzo corazzato con l’aspetto di una normale autovettura; resiste agli attacchi portati con armi pesanti del tipo M-60, RPG-7 e lanciagranate che utilizzino anche ogive a carica cava. Data l’eccezionale resistenza e impenetrabilità a qualsiasi tipo di attacco armato, il costo di questa vettura è esorbitante e proprio per questo motivo è utilizzata da pochi vip come per esempio il presidente Usa.

La scorta tramite elicotteri

E’ oggi sempre più frequente l’uso degli aeromobili per gli spostamenti, anche brevi, delle varie personalità poste sotto protezione e da scortare. In particolare l’elicottero risulta essere il mezzo più versatile e comodo da usare, per autonomia e indipendenza di spostamento e atterraggio. (…)

Gli elicotteri utilizzati per gli spostamento dei Vip sono: Agusta Bell 206, Agusta Bell 109 e Agusta Bell 212. Dei tre indicati, i più utilizzati risultano essere il 109 e il 212.

Il 109 è un elicottero in grado di trasportare 3 passeggeri più 2 piloti e 2 specialisti. Ha una velocità massima di 350 Km/h ed è quello maggiormente usato per i servizi di protezione. (….)
Il velivolo 212 è l’elicottero più grande utilizzato per i servizi di scorta, capace di trasportare fino ad un massimo di 15 persone, compresi i 2 piloti e i 2 specialisti. Ha un’autonomia di circa 4 ore di volo, con una velocità di massima di oltre 200 km/h.

Ruba argento per amore e lo nasconde nelle scarpe di due numeri più grandi

concorrenza sleale

Cosa non si farebbe per amore. Anche se non corrisposti. Perfino le scarpe al proprio datore di lavoro, letteralmente. Nell’arco di due anni un dipendente infedele si era impossessato di 420 chili d’argento, grammo più, grammo meno, infilandoselo dentro alle scarpe. Tutto metallo prezioso trafugato giorno dopo giorno come una formichina nella ditta in cui lavorava. Al ritmo serrato di 3 kg per volta. E con il denaro ricavato dalla vendita corteggiava, senza troppo successo, una ragazza del night.

Il meccanismo era semplice. Il dipendente infedele infatti aveva comprato un paio di scarpe di due numeri sopra il suo. Ed è qui che infilava scarti di collane e pezzetti di argento. L’operaio stava rubando da circa due anni e stando ai suoi calcoli e ai riscontri dell’azienda, si era impossessato di circa 420 kg di materiale prezioso. Da quanto dichiarato, veniva stabilito un danno commerciale di circa 450mila euro, anche se il ladro aveva ricavato da tutta l’operazione di vendita dell’argento sottratto, soltanto 110mila euro e spiccioli.

Ad accorgersi della truffa i titolari di una nota ditta orafa aretina, che si sono rivolti all’agenzia investigativa Ombra perché insospettivi dagli evidenti ammanchi di grossi quantitativi di argento. Ma una volta scoperti i furti, i proprietari dell’azienda non riuscivano a capire in che modo il dipendente riuscisse a far uscire il metallo prezioso dalla ditta.

Così gli 007 hanno installato all’interno dell’area di lavorazione, delle microcamere in alta definizione capaci di monitorare, con un nuovo sistema americano di rilevamento, la zona interessata. Dopo un’approfondita indagine, è stato così individuato il responsabile dei furti, il modus operandi, come veniva trafugato l’argento dalla zona di lavorazione, la tecnica usata per eludere i controlli all’uscita e pure il ricettatore che acquistava il metallo prezioso trafugato.

Mentre il dipendente infedele era impegnato nel proprio turno lavorativo infatti, attendeva il momento giusto per togliersi una scarpa, risultata poi di ben 2 taglie sopra la sua normale misura, e con rapidità ci inseriva dentro gli scarti di collane in argento. E poi riprendeva tranquillamente la sua normale attività lavorativa. Un’operazione che veniva ripetuta varie volte fino al riempimento dell’altra scarpa.

E ogni volta che effettuava questa operazione, il dipendente riusciva a trafugare circa 3 chili del prezioso metallo. Queste operazioni di prelievo, si ripetevano sistematicamente per 3 volte a settimana.

Una volta fuori dall’azienda, l’operaio entrava regolarmente in un noto negozio di Compro-oro della città dove il metallo rubato veniva ricettato. Grazie ai pedinamenti a vista fatti al ladro, e grazie all’aiuto di un particolare apparato di tracciamento satellitare di fabbricazione e tecnologia estera e non ancora presente nel mercato europeo, gli investigatori dell’agenzia Ombra sono riusciti a localizzare e identificare a chi venivano vendute queste grandi quantità di metallo prezioso sottratto alla ditta.

L’operaio stava rubando da circa due anni e stando ai riscontri dell’azienda, si sarebbe impossessato di oltre 400 chili di materiale prezioso.

Da quanto dichiarato, veniva stabilito un danno commerciale di circa 450mila euro, anche se il ladro aveva ricavato da tutta l’operazione di vendita dell’argento sottratto, soltanto110mila euro.

Ma in questa storia c’è anche un risvolto sentimentale. L’operaio infatti era diventato ladro per amore. Il denaro ricavato settimanalmente gli serviva infatti per frequentare night della zona e portare fuori una ragazza in particolare di cui si era profondamente invaghito, senza peraltro essere corrisposto.

Un amore che gli costava caro, visto che l’uomo pagava ogni volta 360 euro al titolare del locale, per permettere alla ragazza di uscire con lui.

Il dipendente infedele è stato denunciato per furto aggravato e allontanato dalla ditta mentre le autorità di Polizia hanno proceduto alle contestazioni penali al ladro e al ricettatore.

http://www.lanazione.it/arezzo/argento-furto-scarpe-ombra-1.573032

Tecniche di guida in disimpegno

guida in disimpegno

(…) Particolari accorgimenti durante il percorso cittadino dovranno essere tenuti sempre ben presenti. Ad esempio, trovandosi in prossimità di un semaforo e dovendoci obbligatoriamente fermare, le vetture di scorta andranno posizionate in modo da ripartire velocemente in caso di emergenza (…).

Attenersi e rispettare le regole stradali sarà un ulteriore fattore di sicurezza per il corteo delle autovetture impegnate nella scorta e per la normale viabilità, in quanto, data la scarsa maneggevolezza dovuta al peso, che è circa il doppio di una berlina normale se paragonata ad una specializzata di Quarto Livello, la guida dovrà essere morbida e non fatta di strappi e accelerate.

Molte persone credono che il fattore più importante per la sicurezza degli occupanti di tali vetture sia nell’impostare e mantenere un’elevata velocità di marcia, e questo è errato in quanto abbiamo statisticamente e praticamente accertato che ad alta velocità, in caso di frenata o di sfondamento di ostacoli o di improvvise deviazioni, il controllo dell’assetto e di conseguenza la sicurezza degli occupanti risultano essere gravemente compromessi.

Estratto dal manuale “Tecniche di protezione – Scorta e Sicurezza” – Tecniche di guida in disimpegno

Infedeltà professionale

Infedeltà professionale

Nei casi di infedeltà professionale, il datore di lavoro può far spiare i propri dipendenti dall’agenzia investigativa privata.

Lo può fare fuori dall’azienda:
1. per controllare se il lavoratore sta usufruendo illegittimamente dei permessi della “104” (leggi: “Permessi della legge 104: possibile pedinare il dipendente col detective”)

2. oppure per verificare se il dipendente è davvero in malattia (leggi “Il datore può far pedinare dagli investigatori il dipendente in malattia”); ma lo può fare anche all’interno dell’azienda, per infliggere il licenziamento per giusta causa nei confronti di chi viene pescato a rubare i beni dell’azienda.

Secondo infatti una sentenza della Cassazione (Cass. sent. n. 25162/14 del 26.11.2014) sono legittimi i controlli occulti affidati ai detective se non riguardano l’inadempimento della prestazione ma le condotte del dipendente che incidono sul patrimonio della società. Inutile aggrapparsi allo Statuto dei lavoratori che vieta i controlli a distanza dei dipendenti. La privacy e le garanzie lavoristiche vengono meno quando è in gioco la sicurezza dell’azienda e l’integrità del suo patrimonio. Il divieto dei controlli occulti imposto al datore, invece, riguarda solo i casi in cui l’indagine si spinga a verificare l’efficienza e la produttività del dipendente. Non è contestabile il licenziamento in tronco, senza alcun preavviso, nei confronti di chi è sorpreso a rubare sul posto di lavoro. Ciò che, però, aggiunge la sentenza in commento è che le prove del reato possono essere fornite in qualsiasi modo, anche dall’agenzia di investigazione privata ingaggiata ad hoc dall’imprenditore, che evidentemente sospetta del dipendente.
Lo spionaggio è tanto più legittimo quanto più si ha a che fare con incarichi “delicati” come quello della cassiera o del magazziniere. La delicatezza della funzione svolta da chi ha il maneggio di denaro o di chi ha la detenzione di tutta la merce dell’imprenditore non consente alcuna tolleranza.
Insomma, ben può il datore di lavoro rivolgersi a detective privati – diversi dalle guardie giurate chiamate a sorvegliare l’azienda dai furti esterni – laddove gli investigatori sono incaricati di spiare gli atti illeciti del lavoratore non riconducibili al mero inadempimento del prestatore d’opera.

http://www.laleggepertutti.it/59819_il-datore-puo-far-pedinare-dagli-investigatori-il-dipendente-in-malattia

apri chat
Ciao, possiamo aiutarti ?