Archives 2014

Infedeltà professionale

Infedeltà professionale

Nei casi di infedeltà professionale, il datore di lavoro può far spiare i propri dipendenti dall’agenzia investigativa privata.

Lo può fare fuori dall’azienda:
1. per controllare se il lavoratore sta usufruendo illegittimamente dei permessi della “104” (leggi: “Permessi della legge 104: possibile pedinare il dipendente col detective”)

2. oppure per verificare se il dipendente è davvero in malattia (leggi “Il datore può far pedinare dagli investigatori il dipendente in malattia”); ma lo può fare anche all’interno dell’azienda, per infliggere il licenziamento per giusta causa nei confronti di chi viene pescato a rubare i beni dell’azienda.

Secondo infatti una sentenza della Cassazione (Cass. sent. n. 25162/14 del 26.11.2014) sono legittimi i controlli occulti affidati ai detective se non riguardano l’inadempimento della prestazione ma le condotte del dipendente che incidono sul patrimonio della società. Inutile aggrapparsi allo Statuto dei lavoratori che vieta i controlli a distanza dei dipendenti. La privacy e le garanzie lavoristiche vengono meno quando è in gioco la sicurezza dell’azienda e l’integrità del suo patrimonio. Il divieto dei controlli occulti imposto al datore, invece, riguarda solo i casi in cui l’indagine si spinga a verificare l’efficienza e la produttività del dipendente. Non è contestabile il licenziamento in tronco, senza alcun preavviso, nei confronti di chi è sorpreso a rubare sul posto di lavoro. Ciò che, però, aggiunge la sentenza in commento è che le prove del reato possono essere fornite in qualsiasi modo, anche dall’agenzia di investigazione privata ingaggiata ad hoc dall’imprenditore, che evidentemente sospetta del dipendente.
Lo spionaggio è tanto più legittimo quanto più si ha a che fare con incarichi “delicati” come quello della cassiera o del magazziniere. La delicatezza della funzione svolta da chi ha il maneggio di denaro o di chi ha la detenzione di tutta la merce dell’imprenditore non consente alcuna tolleranza.
Insomma, ben può il datore di lavoro rivolgersi a detective privati – diversi dalle guardie giurate chiamate a sorvegliare l’azienda dai furti esterni – laddove gli investigatori sono incaricati di spiare gli atti illeciti del lavoratore non riconducibili al mero inadempimento del prestatore d’opera.

http://www.laleggepertutti.it/59819_il-datore-puo-far-pedinare-dagli-investigatori-il-dipendente-in-malattia

Scorta Vip – Estratto dal “Manuale tecniche di protezione – scorta e sicurezza”

addestramento - security

(…) L’uomo di punta anticipa l’arrivo della scorta, verifica che nell’atrio non vi siano pericoli o cose e persone sospette, sale le rampe delle scale, sempre anticipando la scorta di una rampa, in modo da controllare i pianerottoli e i loro accessi, prima che vi giungano gli altri Operatori Scorta Vip. L’uomo di fianco salirà precedendo il resto della scorta, mentre uno degli uomini di coda salirà le scale seguendo la parete.
La persona scortata salirà accanto al corrimano delle scale seguito dal capo scorta in modo che quest’ultimo potrà controllare i piani già risaliti attraverso la tromba delle scale. Il secondo uomo di coda chiuderà la formazione salendo le scale rasentando la parete. I due uomini di coda, procederanno camminando a filo della parete della scala in modo da avere una visuale migliore dei pianerottoli.
(…) è essenziale che il vip non entri mai in un luogo che non sia stato prima perlustrato e bonificato almeno da un Operatore Scorte. Durante i nostri servizi di protezione, è comune entrare all’interno di Hotel e particolari edifici pubblici che presentano come ingresso una porta girevole o meglio conosciuta a bussola.

Non è necessario utilizzare particolari tecniche per superarle durante un servizio di scorta ma di una certa accortezza prima di far transitare il Vip all’interno della porta girevole, un Operatore Scorta deve precederlo superando la stessa e disponendosi dalla parte opposta di arrivo, impedendo anche ad eventuali soggetti di impegnarla durante il passaggio. (…)
Un’altra regola che è indispensabile conoscere è quella che impone di non dare mai le spalle ad un punto del luogo in cui ci troviamo a transitare o a sostare prima di averlo controllato (…)

L’evoluzione dei furti di auto

furti di auto

Ahimè, i furti in Italia sono molto frequenti. Per i furti di auto si parla di circa un furto ogni 5 minuti.

Tutti noi desideriamo proteggerci da questa sgradita eventualità, ma sembra proprio che le tecniche usate dai malviventi corrano pari passo con l’evoluzione degli antifurti, diventando sempre più innovative.

Inutile nascondere che le compagnie assicurative che offrono la garanzia furto e incendio si trovano davvero a disagio di fronte a questi furti super tecnologici: non lasciano traccia, non presentano scasso e sono sempre più irriconoscibili da una truffa assicurativa.

Esistono persino pirati informatici che si intromettono nel software che gestisce la vostra auto, sempre più computerizzata e paradossalmente più violabile.

I metodi che i nuovi ladri di auto stanno mettendo a punto sono in grado di eludere meccanismi di protezione avanzati e di volgere a proprio favore sistemi innovativi come le chiavi di prossimità.

Appostati in grandi parcheggi, magari comodamente seduti nella loro auto, i ladri utilizzano un dispositivo chiamato Jammer. Il dispositivo permette di schermare una porzione di spazio sufficientemente ampia da impedire al telecomando della vostra chiave di prossimità di chiudere realmente le portiere. Vi allontanerete in tranquillità dall’auto pensando di averla chiusa, ma non sarà così.
Nei grandi parcheggi, quindi, controllate sempre le portiere prima di allontanarvi.

Altro scherzetto è una sorta di “gioco di specchi”. Nel caso delle chiavi di prossimità, il dispositivo Keyless invia un segnale all’auto, che lo riconosce e si sblocca.
In questo caso i ladri devono necessariamente agire in coppia: pedinandovi, uno dei due complici tenta di “rimbalzare” il segnale della vostra chiave di prossimità in direzione dell’auto mentre il socio dovrà solo mettere in moto e partire, non avendo più bisogno della chiave per accendere l’auto.

http://blog.directline.it/assicurazione-auto-moto/come-ti-rubano-lautomobile-i-ladri/

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