Ombra presente al “Premio Semplicemente Donna”

Si avvicina la IV edizione del Premio Internazionale Semplicemente Donna che ha come mission la lotta contro la violenza di genere.

Un argomento particolarmente delicato quanto di attualità in considerazione del fatto che non passa giorno che le pagine di cronaca riportano tragici episodi di brutalità commessi verso il genere femminile.

L’edizione 2016, sarà interamente incentrata nella sensibilizzazione e nella formazione di una cultura solida volta a contrastare questo fenomeno. “Per farlo occorre partire dalle nuove generazioni” ha spiegato la presidente della Giuria Ivana Ciabatti. Ecco perché nel calendario della manifestazione sono presenti incontri tra le premiate e gli studenti di alcuni istituti scolastici aretini. Incontri al quale prenderà parte il personale della Polizia di Stato di Arezzo.

Il primo appuntamento in programma è per giovedì 17 novembre. Alle ore 10 presso il liceo “Vittorio Colonna” di Arezzo Jasvinder Sanghera incontrerà gli studenti per un dibattito sulla figura della donna e sulla violenza di genere. All’incontro prederà parte anche Giovanni Schettino, dirigente della squadra mobile della Polizia di Stato di Arezzo.

La Polizia di Stato da questa edizione è al fianco del comitato organizzatore per analizzare insieme alle premiate e ai ragazzi il fenomeno della violenza di genere.
Presente agli incontri con gli studenti, anche l’agenzia di sicurezza Ombra Security che darà utili consigli su come individuare situazioni critiche e come reagire in caso di tentata violenza.
I colleghi che volessero realizzare interviste in occasione dell’incontro al Liceo “V. Colonna” potranno recarsi presso l’istituto (via Porta Buia 6, Arezzo) alle ore 12.

Jasvinder Sanghera, “Premio Diritti umani e civili”. Discendente da una famiglia indiana, nata in Gran Bretagna, attraverso la Fondazione Karma Nirvana da lei costituita , da anni si batte contro i matrimoni forzati. Il suo lavoro e il suo impegno, divenuto incubo per i genitori e speranza per le figlie , nel tempo ha dato i suoi frutti. Il governo di David Cameron nel 2014 ha riconosciuto reato il matrimonio forzato.

http://www.arezzonotizie.it/attualita/premio-semplicemente-donna-jasvinder-sanghera-ad-arezzo-racconta-la-sua-storia/

Derubato a 16 anni delle carte da gioco: per difendersi assolda i detective privati e gliele ritrovano

E’ un gioco che conta nel mondo qualcosa come 7 milioni di giocatori.Si chiama Magic, ogni anno vengono vendute tre milioni di carte. Ma qualcuna viene rubata: e un sedicenne si è arrabbiato di brutto. 

Grande appassionato, si è visto portar via un mazzo di carte Magic. Valore commerciale? 1500 euro. Subito il furto prima ha fatto denuncia ai Carabinieri e poi ha assoldato perfino degli 007. Gli investigatori dell’agenzia Ombra di Arezzo, contattati dalla mamma del ragazzo deciso a ritrovare le sue carte.

«Un danno anche affettivo visto che molte erano state regalate dal nonno. Così ci siamo messi al lavoro». E i detective hanno recuperato le carte. L’indagine è avvenuta attraverso pedinamenti e informatori del settore, cioè altri appassionati. «Erano state trafugate durante un torneo da un coetaneo del ragazzo aretino. Fondamentale è stato l’intervento di uno tra i giocatori professionisti numeri uno in Italia di Magic». Così il ladruncolo  ha confessato e restituito il bottino. In cambio il sedicenne non ha sporto denuncia.

http://www.lanazione.it/arezzo/carte-magic-ombra-1.926565

“Manda il certificato per Capodanno ma era a festeggiare: scoperta dal titolare”

Aveva mandato un certificato medico per non andare a lavorare, il titolare l’ha scoperta alla festa di capodanno. Il sito del quotidiano La Nazione riporta questo maldestro raggiro di una vigilante; una storia che assume toni scuri, considerando il precedente romano.

Il quotidiano riporta che i titolari dell’azienda erano stati allertati da pettegolezzi all’interno dell’istituto di vigilanza. Era tempo che correva voce che la signora avrebbe passato il Capodanno in malattia. E così è stato. La donna si è data malata proprio per tre giorni a cavallo dell’ultimo dell’anno, malgrado fosse perfettamente sana.

L’azienda datrice di lavoro ha assoldato una agenzia investigativa per scoprire la verità: non solo la donna era perfettamente sana ma, la notte di San Silvestro, era anche uscita a festeggiare. Minigonna e tacchi alti, proprio allo scoccare della mezzanotte, la donna si era anche appartata in auto in una piazzola in prossimità di un cimitero nell’immediata periferia aretina. Così, una volta raccolte le prove necessarie a dimostrare l’infedeltà aziendale della signora, è stato convocato negli uffici dell’agenzia investigativa, il responsabile dell’istituto di vigilanza in questione.

Una volta al corrente dei fatti e incredulo per quanto appreso, il datore di lavoro della dipendente infedele, ha anche espresso la ferma decisione di prendere seri provvedimenti disciplinari nei confronti della vigilante.

http://iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2015/01/09/news/manda-il-certificato-per-capodanno-ma-era-a-festeggiare-1.10635066

“Dipendente infedele scoperta dagli 007 della Ombra investigazioni il 31 dicembre”

dipendente infedele

Ha fatto un po’ come i vigili urbani della capitale la notte di San Silvestro. Così sembra essere un’epidemia dilagante quella che rende tutti malati ma solo intorno alla notte di Capodanno. Vestita a festa in minigonna e tacchi a spillo, si è comportata proprio come gli agenti della polizia municipale che in 4 su 5 si sono dati malati per San Silvestro. E poco importa se quel festivo veniva pagato profumatamente. Così l’epidemia delle feste è arrivata anche nella provincia di Arezzo. E il certificato medico spedito a una ditta aretina, è servito ad una vigilantes della società per trascorrere il Capodanno come più le piaceva. Per la precisione al cimitero, vestita in minigonna e tacchi a spillo. Così l’impiegata ha deciso di festeggiare il passaggio al nuovo anno, anche se in quel momento avrebbe dovuto trovarsi al lavoro o al massimo a casa in malattia. Ma andiamo con ordine. Sì perchè non soltanto per i Vigili Urbani di Roma, l’epidemia durante le feste è stata evidentemente contagiosa e si è allargata anche ad altre città. In particolare si è rivolto all’agenzia investigativa Ombra di Arezzo, un noto istituto di vigilanza della provincia per verificare una presunta infedeltà aziendale da parte di un dipendente. I titolari erano stati messi in allarme da voci di corridoio all’interno dell’istituto. Le insistenti chiacchiere affermavano da tempo infatti che la signora, dipendente dell’istituto di vigilanza, avrebbe di sicuro passato il Capodanno in malattia. E così è stato. La donna infatti si è data malata proprio per i tre giorni a cavallo del 31 dicembre. Peccato che la dipendente fosse sana come un pesce. E’ questo che hanno accertato gli 007. Dopo accurate indagini da parte degli investigatori della Ombra infatti, è stato possibile accertare che la donna non solo era in perfetta salute, pur avendo presentato un certificato di malattia, ma la notte di San Silvestro, era anche uscita a festeggiare. Dopo essersi vestita a festa per l’occasione, in minigonna e tacchi alti, proprio allo scoccare della mezzanotte, la donna si era anche appartata in auto, in dolce compagnia, in un bizzarro nido d’amore. Una piazzola in prossimità di un cimitero nell’immediata periferia aretina. Così, una volta raccolte le prove necessarie a dimostrare l’infedeltà aziendale della signora, è stato convocato negli uffici dell’agenzia investigativa, il responsabile dell’istituto di vigilanza in questione. Una volta al corrente dei fatti e incredulo per quanto appreso, il datore di lavoro della dipendente infedele, ha anche espresso la ferma decisione di prendere seri provvedimenti disciplinari nei confronti della vigilante.

http://www.lanazione.it/arezzo/certificato-dipendente-infedele-capodanno-1.559125

Intervista dell’Agenzia investigativa all’Ansa

“Oggi gita in campagna”. Era questo il messaggio in codice che due giovani e piacenti professoresse di una scuola superiore di Arezzo avrebbero inviato per sms agli alunni prescelti per incontri erotici. I ragazzi, tutti maggiorenni, si ritrovavano con le due donne di 38 e 43 anni, in un casolare di campagna preso in affitto all’uopo dalle professoresse. Divertimento per tutti, e nessun risvolto giudiziario essendo i ragazzi maggiorenni e consenzienti, fino a quando, come riporta La Nazione, il marito di una delle due donne, insospettito per le assenze pomeridiane della moglie, non l’ha fatta seguire da un’agenzia investigativa.

L’agenzia, dal suggestivo nome ‘Ombra’, specializzata in indagini su infedeltà, ma anche divorzi e divisioni patrimoniali, ha scoperto così come la professoressa trascorreva le ore fuori casa. Il giorno prescelto per gli incontri, tutti insieme docenti e alunni, raggiungevano in auto il casolare degli appuntamenti, un luogo molto isolato in piena campagna. “Abbiamo reso nota la storia perché è già trascorso del tempo dal fatto”, racconta l’agenzia. “Il nostro cliente – spiega all’ANSA Antonio Monforte, investigatore privato di ‘Ombra’ – ha superato ormai lo choc, decidendo di separarsi dalla moglie con la quale non ha voluto avere più nulla a che fare”. La vicenda pruriginosa ha creato non poco scalpore ad Arezzo tanto che in città si grida allo scandalo anche perchè le due insegnanti, non essendoci stata alcuna denuncia essendo i ragazzi maggiorenni, risultano ancora al loro posto di lavoro. Anche per questo ad Arezzo si cerca, con grande interesse, di ricostruire l’identikit delle due insegnanti.

Intanto il Moige – movimento genitori tuona: “Il comportamento delle professoresse di Arezzo oltre che squallido risulta del tutto incompatibile con il ruolo educativo che rivestono”, dichiara Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige . “Quanto accaduto – sostiene – danneggia didatticamente gli alunni, poiché compromette la credibilità del metro di giudizio adottato e può influenzare il rendimento scolastico di tutta la classe. Siamo di fronte all’annichilimento del rapporto professionale che deve esistere tra docente e allievo: in queste condizioni il prosieguo dell’attività didattica è inevitabilmente compromesso”. “Abbiamo chiesto l’intervento degli ispettori del Ministero dell’Istruzione – conclude – affinché vengano presi provvedimenti contro le professoresse, che alla luce di quanto accaduto non possono più garantire l’integrità del patto educativo tra istituzioni, scuola e famiglia”. Non è dato sapere come la vicenda abbia influito sul rendimento scolastico degli alunni. Quello che è certo è che i ragazzi che si accompagnavano alle piacenti insegnanti non erano scelti per la loro prestanza. A quanto risulta, erano diciottenni normalissimi.

http://www.ansa.it/toscana/notizie/2014/11/07/prof-a-luci-rossesms-in-codice-a-alunni_e947cfdc-4dcc-4ed4-ac05-2e2ae2d80415.html

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